L'inserimento con altri ratti

L'inserimento con altri ratti può essere un argomento spinoso.

Innanzitutto facciamo dei distinguo:

 

- l'inserimento tra ratti al di sotto dei tre mesi di età

 

- l'inserimento tra ratti al di sotto dei tre mesi di età con ratti adulti

 

- l'inserimento tra ratti adulti e ratti adulti

 

Inserimento tra cuccioli

E' l'inserimento più semplice.

I cuccioli non subiscono ancora l'ondata ormonale, dunque le loro interazioni sono basate sul gioco e sulla ritualizzazione della gerarchia, non ancora seria nè "ufficiale".

I cuccioli possono dimostrarsi piuttosto rudi nei loro giochi.. ma sempre di giochi si tratta, possono pigolare e piangere esageratamente proprio per inibire l'irruenza di un compagno "con la mano troppo pesante", il pianto serve a placare la foga dell'altro ed a dichiararsi innocui e sottomessi.

Non c'è dunque da preoccuparsi se li si sente baruffare e pigolare, l'importante è che poi giochino e dormano assieme armoniosamente.

 

Inserimento tra cuccioli e adulti

In questo caso molto dipende dall'adulto (o gruppo di adulti), dalla loro tolleranza, apertura ed equilibrio.

E' sempre consigliabile non inserire un singolo cucciolo in un gruppo di adulti: il cucciolo non avrebbe un compagno di giochi con cui sfogarsi e crescere (e vedrebbe il resto della colonia invecchiare e lasciarlo solo) e gli adulti sarebbero troppo concentrati sul nuovo arrivato, che subirebbe maggiori pressioni.

Per l'inserimento in un gruppo di adulti l'ideale è una coppia o meglio ancora un trio di cuccioli.

In questo modo, oltre ad essere più proporzionata la situazione, i giovani resterebbero una colonia sufficientemente numerosa anche nel momento in cui i vecchi non ci fossero più.

Il cucciolo al di sotto dei tre mesi di età inibisce la potenziale ostilità dell'adulto, man mano che l'età del cucciolo aumenta e diventa cucciolone-giovane adulto cambiano anche le reazioni da parte dell'adulto e la componente ormonale tende a complicare la situazione.

Molto dipende dal carattere e dalla personalità del ratto, tuttavia trovo "intorno all'anno d'età" il momento peggiore per fare nuovi inserimenti, è il picco massimo di ormone sia per femmine che per maschi, il momento clou di confronto gerarchico.

Con soggetti tranquilli e pacifici non ci sono problemi.. con soggetti maggiormente belligeranti può essere controproducente.

 

Inserimento tra adulti e adulti

Con i ratti adulti va sempre considerata la personalità e l'equilibrio dei soggetti.

Innanzitutto va chiesto se è necessario: ratti che vivono nelle loro colonie possono essere felicissimi con i loro compagni ma non riuscire ad accettarne altri.. se non è estremamente necessario sottoporli a questo cambiamento, io lo eviterei.

Ratti spaiati, senza colonia sono un altro discorso.

L'età fa molta differenza, soggetti anziani sono più "facili" da inserire che soggetti nel pieno della prestanza fisica.

Personalmente cerco di rispettare le colonie, non fare attacca-stacca di soggetti, non spostarli e non unire se non necessario.

Per i ratti anziani è una condizione che prima o poi si deve affrontare, dal momento che la loro colonia va sfoltendo e si rischia che restino soli, con i soggetti giovani invece, se vengono costruite le basi per una colonia stabile fin da quando sono cuccioli (numero, soggetti, armonia), non è un discorso che va necessariamente affrontato.

 


Come affrontare l'inserimento?

Innanzitutto, i soggetti appena arrivati devono fare quarantena in luogo lontano e separato dai ratti di casa, senza contatto diretto o indiretto di oggetti ed evitando di essere noi stessi a veicolare (odori e possibili patogeni) attraverso i vestiti e il nostro corpo.

(lavaggio delle mani, cambio d'abito, doccia tra un contatto di ratti e l'altro, rigorosa igiene e attenzione sono fondamentali)

 

Superato questo periodo, è necessario:

- individuare un luogo neutro della casa (per neutro si intende che nè i ratti di casa nè i nuovi vi siano mai stati)

- un luogo sicuro e circoscritto (una vasca da bagno foderata con asciugamano, un playpen, non consiglio letto o tavolo per il rischio di cadute in caso di spaventi)

- privo di nascondigli e sviluppato in piano

- non troppo grande ma nemmeno piccolo al punto che gli animali non possono evitarsi.

 

In caso di cuccioli li si può inserire un pò prima di modo che prendano maggiore confidenza, in caso gli adulti siano un gruppo numeroso è meglio inserirli un poco alla volta (stessa cosa vale se si vuole fare inserimento tra adulti e adulti).

E ora.. monitorare.

Monitorare le reazioni, se c'è nervosismo, se l'approccio è equilibrato o intollerante, se l'interazione è volta ad "esplorare" il nuovo ratto o a scacciarlo.

Non si può sapere come reagirà un ratto ad un nuovo arrivo fintanto che non se lo trova davanti, poichè ogni ratto ha la propria personalità ma non solo, instaura forti legami con i compagni di colonia e si immedesima con la colonia stessa, la sua apertura verso un nuovo membro.. cucciolo o adulto che sia.. è assolutamente soggettiva.

 

Rientra nel normale:

- squittii

- ribaltamenti

- annusate e grooming prepotente

- code che scodinzolano

- confronti eretti, fissi ed immobili

- fughe e rincorse che si smorzano in pochi attimi

 

NON rientra nel normale:

- ribaltamenti alla ricerca dell'addome o dei genitali per mordere

- morsi e ferite

- fughe e rincorse estreme, che non si interrompono e anzi, degenerano

- messa all'angolo con forti pianti e non-inibizione dell'aggressività da parte dell'attaccante

- respiro affannato e sotto grande sforzo

- pelo irto, unto, postura che indica aggressività e intenzione all'attacco

 

Quando si inseriscono ratti va messo in conto che occorre più o meno tempo perchè tra loro si instauri equilibrio.

Quanto tempo dipende dai soggetti, spesso nel giro di pochi giorni già si vede un'accettazione reciproca.

In alcuni casi invece è necessario proseguire con gli incontri esterni e in territorio neutro fino al raggiungimento di un accordo tra le parti.

In caso di ratti maschi che manifestano aggressività ormonale è fortemente consigliata la sterilizzazione.

 

Ogni incontro deve avere la durata minima di 30 minuti, preferibile di più perchè il ratto può mantenere una soglia di stress di poco inferiore alla mezzora, passato questo lasso di tempo tende a rilassarsi maggiormente ed adattarsi alla situazione in cui si trova.

Le ore serali sono quelle di maggiore attività e sono quindi preferibili per gli incontri.

Tuttavia, specie se si rilevano attriti, è bene ripetere le sedute di incontro più volte al giorno, sempre per almeno più di mezzora.

Si può riscontrare differenza tra una seduta pomeridiana ed una serale, io consiglio, soprattutto per soggetti meno inclini ad accettare nuovi ratti, di approfittare del giorno.. momento in cui tendono ad essere meno attivi e più sonnacchiosi.. per incentivarli a dormire insieme (lo scambio di odori tra soggetti per i ratti è MOLTO importante)..

Questo "trucco" può agevolare il processo di accettazione.

Offrire ai ratti del cibo durante gli incontri può essere un modo per affiatarli, è bene però che il cibo sia in abbondanza e ben distribuito nell'ambiente per evitare possibili dissidi e rivalità.

Offrire anche giochi e oggetti con cui interagire è un buon modo per distrarli e al tempo stesso unirli in un'attività comune.

Sconsiglio oggetti su cui possono sopraelevarsi significativamente e tane e tubi dove possono infilarsi dentro, è bene che i ratti siano tutti allo stesso "livello" e ben "visibili" gli uni agli altri, liberi di evitarsi e di sfuggire alle interazioni se non sono nelle condizioni di affrontarle serenamente.

 


Quando è il momento di metterli assieme in gabbia?

Spesso vedo consigliare l'affiancare le gabbie "per uno scambio indiretto di odori".

Ecco, non fatelo. 

O si ignorano o l'impossibilità di interagire li rende maggiormente nervosi, intolleranti e poco inclini ad accettare le nuove presenze.

Peggio ancora non permettete ad un gruppo di ratti di orbitare o addirittura camminare e arrampicarsi sulla gabbia di un altro gruppo, mentre questo vi è dentro.

Evitate con cura questo tipo di interazione.

 

Gabbie ben distanti ma nella stessa stanza vanno benissimo.

C'è chi consiglia lo scambio degli oggetti delle rispettive gabbie, dipende da come reagiscono i ratti.. io non lo trovo particolarmente significativo.. stesso discorso vale per l'affiancamento delle gabbie, alcuni soggetti possono trovarlo fastidioso e reagire negativamente.

 

Quando gli inserimenti quotidiani saranno diventati armoniosi, sereni, senza ostilità, potremo pensare di inserire il nuovo gruppo in gabbia.

Non bisogna avere fretta ed è sempre meglio prendere tempo anzichè bruciare tappe (che rischiano di azzerare i progressi raggiunti fino a quel momento).

La gabbia "definitiva" deve essere ben pulita e disinfettata, privata degli odori precedenti (quindi qualsiasi coperta, amaca, pile, oggetto deve essere ben lavato, gli oggetti non lavabili, di legno o materiale che impregna l'odore è meglio toglierli).

Anche altezza e posizione dei ripiani, la composizione dell'arredamento, materiali e oggetti a disposizione dei ratti è bene che siano modificati.

Deve essere una gabbia "nuova" sia per i vecchi coinquilini che per i nuovi.

Inseriamo i ratti contemporaneamente, ora che si conoscono tutti.

E di nuovo.. monitorare.

Monitorare reazioni, comportamenti, interazioni.

Come detto sopra, quel che rientra nel normale e quel che NON rientra nel normale vale allo stesso modo anche nel momento dell'inserimento in gabbia.

Se si verificano attriti l'ideale è fare un passo indietro e proseguire con gli incontri esterni ancora per qualche tempo.

Se il gruppo si dimostra unito e coeso possiamo fidarci a lasciarlo nella gabbia, controllando che tutto proceda come deve.

Nel caso di scaramucce valutiamo sempre il contesto in cui avvengono, se si tratta di normale confronto gerarchico o se hanno natura di intolleranza e aggressività.

Superati i primi giorni di convivenza, di possibile confronto e stabilizzazione gerarchica, la nostra nuova colonia può dirsi formata.

Se invece i contrasti si accendono e aumentano, meglio fare un passo indietro e riprendere con gli incontri esterni e due gabbie separate.

 


Differenze tra maschi e femmine

(Ovviamente in questo caso parlo di adulti)

 

I maschi sono piuttosto diretti, devono stabilire chi comanda.

Non tutti i maschi sono interessati al confronto gerarchico, altri ne sono ossessionati.

In genere i maschi cercano da subito il confronto e in tempi brevi determinano se ci può essere una convivenza più o meno serena.

 

 

Le femmine sono meno facili.

Il loro comportamento può essere influenzato dagli ormoni, ogni 4-5 giorni vanno in calore quindi all'interno della colonia ci sono continui picchi e momenti di calma, picchi e momenti di calma.. può occorrere più tempo per manifestarsi intolleranza, e quando si manifesta può essere più aggressiva rispetto ai maschi.

Per contro, in colonie formate, armoniose e serene, è perfino difficile vedere confronti gerarchici veri e propri.

 


La colonia è sacra

Questo ultimo appunto è per me molto, molto importante.

La sacralità della colonia è per me alla base del mio amore per i ratti, quindi tendo ad insistere e sottolineare questo aspetto per amor loro, perchè lo ritengo doveroso.

 

TRATTATE BENE LE COLONIE

 

E' profondamente sbagliato pensare di prendere e aggiungere ratti ad una colonia secondo proprio piacimento.

Prendere un paio di ratti.. successivamente aggiungerne un altro quando i primi sono già cresciuti.. dopo qualche mese prenderne un altro ancora.. per soddisfare la voglia di cucciolo o di colore che manca.. o perchè si ritiene che la gabbia è abbastanza grande per farcene stare uno in più.

 

Abbiate rispetto per la colonia in cui i vostri ratti vivono.

 

Per far vivere armoniosamente i vostri ratti, per far avere loro una vita quanto più serena, felice, di benessere possibile, considerate questo:

la colonia è il loro equilibrio

scombinare e modificare questo equilibrio a proprio piacimento non è un bene per il ratto.

L'ideale per dare ai propri ratti una colonia armoniosa in cui vivere è procedere agli eventuali inserimenti quando i soggetti sono in un'età inferiore ai sei mesi.

Ancora cuccioli-cuccioloni, con un'età media che permette loro di crescere insieme, invecchiare insieme.

Io preferisco che siano fratelli ma fondamentale è che abbiano un'età compatibile con la fase di vita in cui si trovano.

Le dinamiche, i legami, le stabilizzazioni gerarchiche e tutto ciò che è il mondo di un ratto deve appartenergli fin dal suo sviluppo, non trovo corretto (e fidatevi, nemmeno i ratti) cambiar loro le carte in tavola quando hanno già impiegato tutta la vita che hanno vissuto fino a quel momento per stabilire chi sono, all'interno della colonia e nei confronti dei loro compagni.

Una colonia che di partenza è giovane e in un numero adeguato (superiore a tre, meglio oltre), garantisce armonia e serenità per tutta la durata della vita dei suoi membri, senza il bisogno a distanza di mesi di aggiunte ulteriori che ne alterano sempre gli equilibri e spesso a discapito dei più giovani (che finiscono con l'essere quelli meno tutelati, motivo per cui non cedo cuccioli singolarmente).